Principio di una passione: realizzazione di una compilation di musica rap

Principio di una passione: realizzazione di una compilation di musica rap

Nella comunità dove lavoro, è presente un ospite, un ragazzino di 14 anni è appassionato di rap. Al giorno d’oggi non è scontato dirlo. Molti confondo la musica rap con l’ondata trap ma, nello specifico, si differenziano molto. Se dovessi generalizzare, direi che tutti i ragazzi che conosco ascoltano rap o trap. Il filosofo Lapassade considera il rap come una forma di poesia orale. Una poesia ovviamente che funziona in chiave urbana e moderna. Il rap utilizza un linguaggio vivo, della strada, della quotidianità. Esso si appropria del codice linguistico proveniente direttamente dai contesti difficili che vengono vissuti in prima persona dal rapper. Il ragazzo di 14 anni, d’ora in avanti Ric., è appassionato di questo tipo di rap. Qualche giorno fa, quando ero in turno (lavoro in una comunità per minori), viene da me ed entusiasta mi mette le cuffie alle orecchie: parte una traccia di Bassi Maestro. Mi guarda ed esclama: «spacca tantissimo!!!». Lo stupore mi pervade. Scoprire al giorno d’oggi una traccia di Bassi Maestro significa veramente andare ad individuare le colonne portanti della storia del rap in Italia.

Ad un certo punto, la svolta: «Ale, parlami di Bassi e aiutami ad ascoltare nuove canzoni». Comprendo l’affermazione. Ora con Youtube non è facile. Vero, è intuitivo scrivere sul motore di ricerca Bassi Maestro, ma non per questo ragazzo di 14 anni che ha bisogno di supporto e vicinanza affettiva. La sua richiesta va oltre alla mera scoperta di alcuni brani rap underground. Accolgo la sua richiesta, ma visto che ero in turno da solo ( quindi devo monitorare la situazione anche di altri ragazzi), gli dico che prima di ascoltare nuova musica, potremmo salvare in una compilation masterizzata su CD-ROM le tracce che più gli piacciono. Unica regola: nel CD ci devono stare solo 20 tracce. Mi accorgo in quell’istante della serietà della cosa. Ric si appassiona a tal punto da seguire il progetto che avevo in mente:

  1. cerchiamo dei cd vuoti da poter masterizzare ( caso vuole che li avevo portati mesi fa); 
  2. scarichiamo un software che ci permetta di masterizzare;
  3. selezioniamo le venti tracce; il processo lo facciamo assieme. Segue attentamente ogni passaggio, dal download del software all’installazione. Ho pensato dentro di me «se avesse lo stesso atteggiamento anche quando segue la DAD»… ma in fondo l’avevamo già notato in equipe… il ragazzo apprende in contesti dove viene stimolato l’interesse e dove deve mettere le mani in pasta.

Finito il processo di masterizzazione, gli chiedo se «volesse andare a collaudarlo nello stereo…» andiamo in macchina e la compilation con le venti tracce selezionate da lui funzionano.

In quel momento mi viene in mente qualcosa di più approfondito. Ric era in una fase di pieno interesse, si poteva lavorare benissimo, era al massimo delle sue energie. Gli propongo di creare la copertina fronte e retro del CD. «e come lo facciamo?» «proviamo con canva» «ah sì, lo abbiamo studiato a scuola» ….

Ci mettiamo davanti al pc e cominciamo a ragionare sul design: «Quali elementi vogliamo mettere che mostrino in modo significativo che la compilation è stata scelta da te e che rappresentano molti brani rap? Quali colori vuoi utilizzare affinché passi il messaggio che questo è una compilation scelta da te?» indirizzavo le domande con un’intenzione ben precisa: lavorare sulla sua identità, sui suoi gusti musicali. Finalmente era riuscito a focalizzarmi sul suo IO. Sul suo modo di essere. Sui suoi gusti personali. Ma questa è un’altra storia…

Lavoriamo al design. Ci credete che abbiamo lavorato per almeno un’ora e mezza incessantemente tanto che non siamo riusciti nemmeno a fare merenda? Tutto era focalizzato per l’energia creativa che ci aveva ispirato.

Il risultato lo potete vedere in foto. Questo è il prodotto di un lavoro durato almeno 2 ore. I benefici sono stati evidenti: il ragazzo era motivato e ha scoperto tanti aspetti personali rispetto ai gusti musicali ed estetici. Si è reso consapevole di alcuni artisti che non conosceva e che potevano interessargli. Ha lavorato al pc curando gli aspetti estetici, ma al contempo è stato capace di seguire gli aspetti tecnici di una masterizzazione.

Last but not least, ci siamo divertiti e abbiamo trascorso il tempo felici del risultato atteso.

In un primo momento la compilation era considerata unica, poi… «Ale, la prossima volta facciamo un cd con solo le canzoni di Bassi Maestro…».

Non dico niente, accendo la stampante, ed esclamo «butta la copertina che ci scriviamo sotto al disco: Vol.1!»…

Alla prossima cronaca…

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